Il 18 dicembre 1982 vedeva la luce il primo numero de Il Blues, trimestrale di cultura musicale legata a filo doppio, anzi triplo, con quella afro-americana e fortemente voluto dal suo fondatone, nonché attuale mentore e direttore Marino Grandi. La figura di questa persona, che ha operato volutamente nell’ombra dedicando la propria vita all’informazione e alla divulgazione di una cultura considerata di nicchia ma – inconsciamente – presente ovunque, è di notevole importanza, soprattutto per la grande evoluzione che il blues ha avuto in Italia. Attraverso gli ormai 137 numeri di questa rivista, ognuno una piccola bibbia per gli appassionati, abbiamo avuto la possibilità di capire, scoprire e amare non solo la musica, ma anche, se non soprattutto, quello che è realmente il blues: la quotidianità con i suoi aspetti positivi e negativi. Marino e i tanti collaboratori che si son succeduti in questi lunghi ed intensi 34 anni hanno saputo farci vedere perché il blues è e rimarrà sempre il padre di tutta la musica moderna, nelle sue continue evoluzioni. Come disse Nick Cave “il blues è instillato in ogni cellula musicale che galleggia intorno al vostro corpo” e ci è voluto il sapiente lavoro di questa pacifica “truppa” per farci innamorare consapevolmente del blues prendendo, ognuno di noi, la propria strada sia in fase di ascolto che di esecuzione. Forse è anche proprio merito di questa rivista se la musica blues italiana può esprimere esecutori tra i più apprezzati a livello mondiale. Noi di A-Z Blues abbiamo un legame particolare con questo trimestrale, non ci possiamo nascondere, anzi – piuttosto – ci vantiamo di questa occasione che la vita ci ha voluto regalare ed è per questo che siamo fieri di poter dire:
Buon compleanno Il Blues, 100 di questi anni!
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