Chris Strachwitz fondatore dell'Arhoolie Records

Si può indiscutibilmente annoverare Chris Strachwitz tra le figure dominanti nel mondo della cultura musicale mondiale. Un personaggio che, partendo da una grande passione, ha avuto la caparbietà e l’intelligenza di creare l’Arhoolie, un’etichetta discografica che per oltre mezzo secolo ha permesso a diverse generazioni di scoprire ed amare artisti di quell’America delle tradizioni popolari, culla della musica moderna.

Con la scomparsa di Strachwitz, avvenuta lo scorso 5 maggio alla veneranda età di quasi 92 anni, perdiamo un pezzo fondamentale della storia della musica, ce lo ha ricordato in più occasioni, in Italia, la rivista specializzata Il Blues Magazine, a testimonianza del grandissimo valore storico delle opere messe su vinile da questo mite e simpatico amante della musica, o ancora A-Z Blues con numerose proposte artistiche che hanno visto la luce grazie alla riscoperta della forza innovativa e prorompente dei musicisti afroamericani che lo stesso Strachwitz riuscì a far emergere all’attenzione del grande pubblico.

Chiunque abbia avuto o abbia a tuttora la passione di rovistare tra gli scaffali di dischi sa perfettamente che un disco Arhoolie è una certezza per ogni collezionista, una garanzia, a prescindere dal nome del titolare dell’album.

Il merito di tutto questo va certamente dato a questo immigrato tedesco-polacco che arrivò nella soleggiata California con già ben chiari i propri gusti musicali.

Nato nel 1931, a cavallo tra i due Conflitti Mondiali, Chris Strachwitz si appassiona a quelle sonorità made in USA giunte nel primissimo dopoguerra, quando ancora ragazzino si appassiona allo swing grazie alle radio delle forze armate statunitensi dislocate nel territorio germanico.

Nel 1947 la famiglia si sposta negli USA, prima a Reno in Nevada per poi trasferirsi definitivamente a Santa Barbara in California dove inizia l’avventura di questo appassionato onnivoro di musica.

Dallo swing la sua passione si è allargata a svariate forme di musica, sia di matrice afro-americana che di origini bianche o caraibiche, ampliando le sue conoscenze in materia di registrazioni sonore, anche grazie alle “lezioni” impartitegli dal celebre produttore Bob Geddins che gli permise di effettuare alcune registrazioni di artisti come il bluesman Jesse Fuller o il sassofonista jazz Sonny Simmons, tra i più celebri.

Nel 1959 venne la svolta grazie alla sua smodata passione per il texano Lightnin’ Hopkins.

Chris Strachwitz e l’Arhoolie

Chris Strachwits & Arhoolie Records

Fu proprio per poter incontrare il celebre bluesman di Centerville – che si esibiva in un minuscolo locale – che Strachwitz si recò in autobus ad Houston iniziando a sognare in grande.

L’anno seguente tornò con l’intento di registrare un suo concerto ma scoprì che il bluesman era in viaggio verso la California, più precisamente al Festival di Berkeley. Fu in quel frangente che il folklorista Robert “Mack” McCormick lo portò a Navasota dove i due incontrarono Mance Lipscomb, ne registrarono alcune canzoni e Strachwitz decise di fondare l’etichetta Arhoolie, incidendo per primo proprio Lipscomb e dando luce all’album “Texas Sharecropper And Songster” (F1001), prima uscita assoluta per la neonata etichetta con sede a El Cerrito, California, nell’autunno del 1960.

Fu quello l’inizio di un’avventura incredibile e fondamentale per la “nuova musica” che iniziava a formarsi, grazie alla possibilità che il lavoro di Strachwitz regalò ai tanti appassionati di quei fondamentali anni.

Non solo blues nel catalogo di queste benamata etichetta che aveva la passione di registrare e produrre artisti “down-home” ma, anche, la possibilità di trovare vere perle di musica folk, Tex-Mex, Cajun, Zydeco, Bluegrass e musica regionale messicana.

Abbiamo persino un film-documentario che celebra questo grande personaggio, uscito nel 2014 col titolo “This Ain’t No Mouse Music!” grazie ai registi Maureen Gosling e Chris Simmons, distribuito da Argot Pictures.

Nonostante l’avanzare dell’età e col supporto del socio in affari Tom Diamant, Strachwitz ha avuto la caparbietà e il coraggio di resistere fino al 2016, quando l’Arhoolie Records passò definitivamente sotto l’egida della Smithsonian Institution che continuerà a distribuire il catalogo attraverso la celebre Smithsonian Folkways Recordings, dandoci la possibilità, ancora oggi, di poter ascoltare e beneficiare del grande lavoro svolto da un vero appassionato qual era Chris Strachwitz.

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