“Won’t you keep me wild?”, pur essendo un Ep di cinque tracce, uscito come preludio dell’attesissimo album previsto per l’anno 2018, possiamo a tutti gli effetti considerarlo il primo “figlio musicale” della band torinese Gospel Book Revisited.
Quanto recentemente letto su Magazzini Inesistenti “la qualità di un disco indubbiamente non si può misurare né con il numero di brani presenti né tantomeno con il minutaggio, questo è un dato di fatto” ce lo conferma a pieno. Del resto le coordinate e i buoni ingredienti del progetto ci erano molto chiari fin dall’inizio: passione per la musica nera e le sue radici, entusiasmo e freschezza nel “rimaneggiare i classici imbastardendoli il più possibile”, come scrive Sara Bao attraverso il suo Blog Rock’n’Roll 398.
Infatti questo “Won’t you keep me wild?”, contiene in sé un messaggio davvero forte e ben presto se n’è accorta anche la critica musicale specializzata, attirando anche l’attenzione di Paolo Carù, direttore di Buscadero, che scrive “se chiudete gli occhi e li ascoltate senza sapere chi sono, beh, vi sembrano proprio Americani”.
Successivamente alla presentazione dell’Ep sulla stampa locale il forte segnale arriva, a sorpresa, quasi sullo scoccare del nuovo anno da Classic Rock Magazine che ha selezionato i Gospel Book Revisited al secondo posto tra le prime tre band emergenti del 2017.
L’uscita dell’album, la cui promozione è stata curata da A-Z Blues, vede tutte le riviste specializzate (online e cartacee) decretare il giusto merito a questo prodotto “Electric Rock Blues” che lascerà il segno. L’esordio su stampa nazionale su un lungo articolo a cura di Angela Lonardo de Il Giornale li definisce come “la nuova strada del Blues”, subito seguita da Nicola Olivieri attraverso il bellissimo articolo su L’Isola della Musica Italiana che precede una lunga serie di recensioni tra cui un’interessante intervista, sempre a sua firma, su Salerno News24 e poi Marcello Matranga per Mescalina, Luca Zaninello per la rivista Il Blues, Gianni Sapia per la rivista Mat2020, Stefano Tognoni de Il Popolo del Blues, entrambi a spendere – da veri appassionati – bellissime parole per i Gospel Book Revisited ed il loro “Won’t you keep me wild?”.
Passa pochissimo e le recensioni si snocciolano e oltre la già citata Sara Bao dalle pagine del blog Rock’n’Roll 398 ecco arrivare a lodare il disco anche Alessandro Nobis di Diapason Blog, Maurizio Galli per Magazzini Inesistenti, Antonio Spanò Greco per Off Topic Magazine, Onda Musicale, Il Blog della Musica, MP News, Radio Coop, La Voce,
Il carattere più “duro” della band, inoltre, attira l’attenzione anche della stampa specializzata rock come Distorsioni, Rock.it, Guitar Club (nel n. 11 del mese di novembre), MetalHead.it, SuffissoCore.com. Intanto continua il tour di presentazione del disco con concerti e showcase e siamo sicuri i Gospel Book Revisited riceveranno altri positivi consensi che andranno ad esaltare ulteriormente questo disco che, a questo punto, possiamo definirlo una delle più belle sorprese a livello nazionale per questo 2017.
In attesa dei prossimi concerti e soprattutto dell’intero album che uscirà nel bel mezzo del 2018, è una bella soddisfazione, questa, per la band torinese e il loro Blues, rock, soul, con quel tocco di gospel, ma soprattutto per la loro passione sfrenata per la musica vera.
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